*Il presidente di Autolinee Toscane, Gianni Bechelli
Mobilità sempre più sostenibile: strategiche le nuove generazioni per abbattere l’inquinamento
Cinquanta persone sono cinquanta persone. Ma 50 persone che si spostano ognuna sulla propria auto per andare a scuola o al lavoro o a fare la spesa, non sono le stesse 50 persone che si spostano su un autobus.
Certo, sempre 50 persone rimangono, ma la loro impronta ecologica, cioè il loro peso grava sul nostro sistema ambientale in maniera completamente differente.
È quindi ovvio che spostarsi su mezzo collettivo, come un bus, sia per il nostro ambiente assai preferibile che muoversi su propri mezzi privati. Lo dicono i numeri. Quando ad esempio si calcola l’impatto della mobilità sui livelli di emissioni di gas climalteranti nel nostro Pianeta vediamo che la voce Trasporti (tutti i trasporti di persone, merci etc. e con qualsiasi mezzo: aereo, treni, bus auto, scooter etc.) incide per il 25% di emissioni nocive. Ma i bus del trasporto pubblico pesano per il solo 0,7%.
E lo dicono le nostre dirette esperienze quotidiane che oramai ogni mattina in orario di entrata a scuola e al lavoro e ogni pomeriggio, in orario di uscita da scuola o da lavoro, ci mostrano le nostre città sempre più prigioniere di traffico e smog. Con gravi ripercussioni sia sulla nostra salute sia sulla nostra libertà.
Le auto private infatti non solo rappresentano il 69% sul totale dell’inquinamento prodotto dalla mobilità, ma occupano sempre più spazi, anche quando stanno ferme parcheggiate, sulle nostre strade e piazze, togliendoli agli esseri umani. Incentivare il trasporto pubblico, quindi, significa investire su una mobilità più sostenibile e di conseguenza migliorare l’ambiente in cui viviamo così da migliorare le nostre vite.
L’azienda che presiedo, Autolinee Toscane, fa parte di una grande azienda mondiale (Ratp) che gestisce il trasporto collettivo (bus, tram, metro, navi) in tanti paesi di tutti i continenti e sta svolgendo in tutto il mondo proprio questo compito di rendere possibile il diritto alla mobilità diminuendo progressivamente l’inquinamento. Noi lo stiamo facendo in Toscana. Da quando abbiamo assunto la gestione del trasporto pubblico, nel novembre del 2021, abbiamo investito molti milioni di euro in nuovi bus sostituendo via via i mezzi più vecchi e più inquinanti. Entro la fine del 2025 la Toscana avrà a disposizione un parco di autobus pubblici che avrà un’età media di circa 6 anni, la metà di quella (14 anni) che avevano i bus quando siamo arrivati. In più, “At” assieme alla Regione Toscana e a varie amministrazioni locali nei prossimi anni immetterà nel trasporto pubblico in Toscana anche mezzi elettrici, ibridi e a metano.
Insomma, stiamo realizzando una azienda toscana del trasporto pubblico collettivo sempre più sostenibile. Quello che però serve è aumentare il numero delle persone che lasciano l’auto a casa per usare i bus. Un’azione in cui i nostri migliori alleati sono proprio le ragazze e i ragazzi della Toscana perché è a loro che sta più a cuore l’ambiente perché sono loro il futuro. E noi non possiamo più permetterci di non ascoltarli.